martedì 31 gennaio 2012

LATITANZA

Non siamo morti, e questa è già una bella notizia. Né ci hanno arrestato, anche questa situazione più che positiva. Anzi, in questi mesi ne abbiamo combinate un po’: andiamo con ordine.

Nel mese di settembre è uscito il primo libro illustrato da noi: è il lavoro commissionatoci dalla casa editrice dell’Università Statale di Pisa, la Plus. Si intitola Il Vademecum delle Istituzioni, e lo si trova in tutta Italia nelle librerie del circuito Feltrinelli. I più smanettoni tra voi, però, possono ordinarlo via internet, a questo agilissimo link.



La nostra prima fatica. Sniff... passami un altro fazzoletto Virgi che sono commossissimo!


Ottobre è stato un mese campale: sempre la Plus ci ha commissionato le illustrazioni di un opuscolo, scritto dal professor Angelo Gazzano, docente della facoltà di veterinaria dell’Università di Pisa. Si intitola “Cani e bambini: istruzioni per l’uso”. Come è capitato allo Sputnick, all’Apollo 11 ed allo Shuttle Columbia, è in rampa di lancio: entrambi speriamo che ricalchi le orme dei primi due e non abbia (come invece capitò al terzo) la brutta abitudine di incendiarsi e in definitiva esplodere a contatto con l’atmosfera terrestre.
Uscirà in allegato con il quotidiano Il Tirreno sabato 11 febbraio, ma se doveste abitare fuori Toscana (cosa che accomuna circa 56 milioni di italiani) lo potrete trovare qui:


Il secondo opuscoletto, yeah yeah yeah (cit. Skiantos)


Novembre e dicembre sono stati dedicati all’organizzazione delle presentazioni in Torino de Il Vademecum delle Istituzioni. Una macchina perfetta, oliatissima (parliamo dell’organizzazione), che è stata simpaticamente mandata a carte quarantotto da un graditissimo sciopero delle ferrovie, unito alla più grossa protesta degli autotrasportatori degli ultimi 10 anni (ma forse di più). Morale della favola, nella giornata di giovedì 26 gennaio siamo comunque riusciti a presentare il volume presso la Fondazione Giorgio Amendola, in via Tollegno 52 a Torino. Grande successo di critica e pubblico,  e soprattutto un buffet davvero gustoso – scemenze a parte: gli amici della Fondazione Amendola sono stati degli ospiti semplicemente deliziosi, cui ribadiamo un Grazie grosso come il Nanga Parbat, ma molto meno accidentato.

Così, eccoci qui, dopo mesi di prolungato silenzio. I tre paragrafi di prima valgano a titolo di scusa per il mutismo semestrale.
Ma il tutto potrebbe essere un mio sproloquio, ordito sapientemente da me per nascondere una improvvisa scomparsa di Virginia. Del resto, a scrivere son capaci tutti, ed io potrei avere delle patologie psichiche lancinanti, che nemmeno i serial killer americani, e potrei aver messo la cara Virginia in salamoia come nemmeno un’oliva denocciolata. Virgi, come ti senti nella parte dell’oliva verde?

– “Fatti rapidamente furbo se no ti tatuo il logo della Saclà dove non batte il sole”.

Bene: accertato che Virgi è qui tra noi, con tutta la sua carica di affabilità, pubblichiamo tre schizzi suoi, per confermare che la nostra eroina è viva, vegeta e Vegèta (sta guardando molto Dragon-Ball, la dovete scusare).

Sono tre “ehm… sperimentazioni di tratteggio” (così mi ha risposto la mia socia alla domanda: “Come li definisco?”), che Virgi ha vergato nelle ultime tre notti più o meno insonni. È tutta farina del suo sacco, io non le ho scritto nemmeno una sillaba. Il mio compito si è limitato a stendere questa lenzuolata di scempiaggini, dimostrazione pratica che la nostra si sta affrancando e io fra non troppo tempo sarò senza lavoro. Motivo per cui il mio numero di telefono è 340…

– “La minaccia del tatuaggio sta lentamente prendendo corpo. O forse preferisce la marchiatura a fuoco…”.

Scherzavo, scherzavo. Fatto sta che questi tre disegni non hanno ragione, non hanno perché, non hanno un fine. Sono però molto belli, e noi li mettiamo qui, a dare un minimo di senso a questo delirio di uo sceneggiatore di fronte a un foglio bianco.

Qui ero di ottimo umore.

E qui ancora di più.

Friendship

P.S.: Ciò non bastasse, la buona Virginia è oberata di compiti dalle scuole di disegno che frequenta, come se fosse una bambina asina delle elementari. Io invece sono alle prese con la sessione esami più massacrante della mia non esattamente impeccabile carriera universitaria. Ma torneremo a combinare qualcosa, oh se torneremo!

giovedì 9 giugno 2011

Istituzioni à la carte

E' uscito il 2 giugno in tutte le edicole della Toscana il nostro primo lavoro editoriale!
Si intitola Istituzioni à la carte, ed è un pamphlet a cui noi abbiamo contribuito con 16 tra illustrazioni e vignette realizzate come corpus iconografico al lavoro di Saulle Panizza ed Elettra Stradella, docenti universitari presso l'Università di Pisa.


Si tratta di 8 cartoline dedicate ad altrettanti argomenti trattati dalla nostra meravigliosa Costituzione. 
Abbiamo realizzato per ciascun argomento una strip di "chiosa a margine" ed una illustrazione rappresentativa dell'argomento; all'interno di ciascuna slide, i due prof. hanno sintetizzato in pillole le disposizioni costituzionali riguardanti Parlamento, Governo, Presidenza della Repubblica, Magistratura, Corte Costituzionale, Autonomie locali, Revisione costituzionale e Fonti del diritto.


Ecco la copertina:





Non è stato semplice lavorare a questo progetto, ma con un grande gioco di squadra sulla rotta Torino-Pisa abbiamo rispettato tempi, consegne ed obiettivi: ne è saltato fuori un opuscolo ricco di contenuti, eppure agile e fruibile da tutti.
Ringraziamo ancora la Edizioni Plus ed Il Tirreno: sono stati loro ad offrirci la copertura editoriale per la nostra prima pubblicazione. 
Ne siamo molto orgogliosi!


eMMeKappa




P.S.: Istituzioni à la carte fa da prologo al volume intero, "Vademecum delle Istituzioni", cui noi abbiamo partecipato come illustratori, e che sarà nelle librerie in estate.
Nelle prossime settimane, pubblicheremo alcune delle illustrazioni realizzate per questi due progetti. Stay tuned!

sabato 14 maggio 2011

#59 - Parallelo 80

Nasce prima il disegno dello scritto. In questo caso, Virginia mi ha spedito il ritratto commentando con noncuranza "Esercizi...".
Il perfezionismo è una brutta bestia: soprattutto, quando la tua disegnatrice è riottosa a pubblicare qualunque cosa di inferiore alla Dama con l'Ermellino. Molto meno pudico, io ho cercato di scrivere un brano di accompagnamento per questo viso. 
Hemingway sta da altre parti, lo so. Ma mi andava di scriverlo. Portate pazienza.


eMMe


Piccola nota a piè pagina: Umberto in questi giorni ha tra le mani dei saggi sui crimini contro l'umanità. Niente impressionabile, il ragazzo...
A parte questo, potremmo anche finirla di perdere tempo e mettere online un po' di sostanza.


Kappa

PARALLELO 80








Nel mio villaggio il più vecchio ha tredici anni. Il mio villaggio, in effetti, non esiste più. Sono arrivati a luglio, avevano le armi piene di terra, e io e Abila eravamo andate a prendere l’acqua. Il pozzo dista molti chilometri, nel nostro ci avevano buttato una vacca morta dentro, ed era avvelenato. Io e Abila dovevamo andare al villaggio vicino, coi vasi. I carri sono pesanti da riportare indietro, ma due donne ce la fanno.
Eravamo lontane quando abbiamo visto i camion. Abila mi ha bussato sulla spalla, li ha visti lei per prima. Aveva gli occhi sbarrati, ci siamo nascoste dietro la curva della strada. E abbiamo sentito le urla, gli spari. Sono entrati nelle case, e abbiamo sentito le urla delle donne. Tutti i maschi non hanno fatto in tempo. Quando dal muro esce il fumo della calce, dentro hanno sparato a qualcuno. Le grida avevano spiegato il resto. Hanno iniziato dagli uomini. Poi i bambini, fino ai dieci anni. Kamal, che è ora il più anziano del villaggio, era al fiume ed è stato fortunato. Poi gli anziani. Gli anziani non fanno paura, non si vendicano, sono vecchi e malati. Non potrebbero andare a rendere giustizia ai propri figli. Ma li hanno ammazzati lo stesso.
Li hanno portati fuori dalle case, li hanno seduti in fila. Hanno spostato la levetta dei mitra. Abila piangeva in silenzio, per non farci scoprire. I kalashnikov sparavano un colpo per volta, e noi sapevamo.
Le donne del villaggio hanno poi subito, ma succede sempre coi militari.
A un certo punto, i camion sono ripartiti. I soldati si sono seduti nei cassoni che ciondolavano per le buche della strada. Noi, quando non ne abbiamo sentito più il rumore, siamo tornate a casa. Abbiamo liberato le anziane e curato le nostre sorelle. Le anziane hanno iniziato a raccogliere legna, tanta legna, in un campo poco lontano. Abbiamo poi portato in quel campo i morti. Gli abbiamo rovesciato addosso della benzina e chiamato il pastore, che benedicesse le loro anime. Il pastore, arrivato dal villaggio vicino, ha assolto il suo compito con compostezza, ma era disperato. Da dietro i suoi occhiali tondi di metallo i suoi occhi sfuggivano i particolari, né restavano troppo fermi a inquadrare un punto preciso. Finita la preghiera, si è tolto la stola dal collo e la ha appoggiata sulla pira. Poi, con una torcia, ha acceso il rogo in un silenzio rotto soltanto dalla solita festa dei grilli.

giovedì 7 aprile 2011

ABBIAMO VINTO!

Abbiamo vinto! Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!
Ci siamo classificati primi al premio Pietro Miccia 2011, 
abbiamo vinto Torino Comics 2011!

Molte  delle strip che abbiamo mandato, organizzate su due fogli A3, le avete già viste, o comunque sono delle riduzioni di lavori passati. 
Forse l'unica vera novità è il backstage, contenuto nel terzo foglio A3: una delle richieste del bando, infatti, era di mandare i bozzetti e le matite dei due personaggi, in modo da far vedere "le brutte". Qui sul blog non abbiamo mai postato nulla in tema, dunque può essere curioso.

Ringraziamo ovviamente tutti: la giuria, la Pavesio Editore (che ha organizzato il concorso) e chi di voi ci segue e ci sostiene in mille modi diversi. 
Ma il grazie più grosso va a Fabrizio Degregori e Chiara Demorra, che vengono periodicamente sequestrati da noi due, al fine di impaginare con photoshop le varie strip, mettere i dialoghi, rifinire le vignette, dare un aspetto umano a questo blog. 
Senza di loro, non ce l'avremmo fatta a vincere (e prova ne sia il pomeriggio dell'ultimo giorno utile trascorso a casa di Fabrizio a mettere a posto le ultime cose). Grazie ragazzi!

Per chi volesse venire, la premiazione si svolgerà nella Sala Rossa del Lingotto di Torino, sabato 9 aprile alle 18.00. 
Così festeggiamo insieme!

eMMeKappa


A3 #1, clicca per ingrandire!

A3 #2, clicca per ingrandire! 
A3 #3, le brutte: clicca per ingrandire!

lunedì 28 marzo 2011

Mìsscion

Acidamente, voilà.


eMMe




(Cosa mi costringe a disegnare...)
Kappa


Ps: rallentiamo (ulteriormente, sì) la pubblicazione perché stiamo lavorando. Ci dispiace. Cioè, ci dispiace 'rallentare', eh; non 'lavorare'!

giovedì 17 marzo 2011

150, con Pazienza (#24)

Viva l'Italia!

Il nostro modo di festeggiare l'Unità d'Italia è riviverla, coi nostri Black & Orange. Garibaldini, ma anche travolti dalla guerra civile nel 1945. Gioiosi nell'era di Canzonissima, preoccupati oggi.

C'è anche un omaggio ad un maestro. Andrea Pazienza, splendido disegnatore, è la base della vignetta numero 4. Una delle sue vignette ritrae l'indimenticato Sandro Pertini, sulla cima delle Alpi, che guarda la sua Italia in una delle strepitose prospettive di Paz e commenta dubbioso. Eccola qui.




Noi l'abbiamo girata, e Giò e Yannick rispondono al Presidente, a modo loro.
E' il nostro modo di festeggiare l'Unità dell'Italia, e la sua storia.
Buona festa a tutti i cittadini.


eMMeKappa


giovedì 10 marzo 2011

Chimica 1 (#22)

E voilà. Anche questa è in doppio concorso.
Come ogni buona intenzione, probabilmente l'intensificazione di pubblicazione sarà una chimera bella e buona: qualcosa bolle in pentola, ma abbiamo la consegna di tacere sui particolari.
Comunque il silenzio-radio vignettistico non dovrebbe essere di proporzioni tali come la pausa invernale. Almeno, così ci auguriamo.


eMMe


(clicca per ingrandire; se non basta, premere insieme "ctrl" e "+")


Si va beh, d'accordo. Puoi anche parlare della vignetta, se ti garba?
Faccio io, và. Il complicato è stato rendere la scala di grigi. Non è una vignetta in bianco e nero, per quanto possa apparire così ad una prima occhiata. Le sfumature derivano da un mix di pantoni grigio-azzurrati o grigio-rosati.
Siamo soddisfatti, in effetti.


Kappa


PS: Questa la dedichiamo a Federica. Se le sciampanate scritte sono giuste scientificamente, il merito è suo.
eMMeKappa